All’inizio degli anni 2000, per espandere la propria attività nell’Europa centrale e orientale, GDA affida la rappresentanza esclusiva nella prima lavorazione del legno a Vladimir Pikl. L’azienda, che ora si chiama GDA PIKL, rappresenta una partnership autentica, duratura e solida, come sottolinea lo stesso Vladimir Pikl, a cui abbiamo fatto una breve intervista.
Signor Pikl, come ha conosciuto GDA?
Attraverso un amico nel 1993 ho incontrato Oliviero Adami, fondatore di GDA e padre di Gianluca che al tempo dirigeva l’azienda ora diretta da Gianluca.
Sono entrato in GDA come semplice operaio, ma ben presto abbiamo capito che non è questo il mio ruolo e Oliviero mi ha offerto l’opportunità, a soli 22 anni, di rappresentare la GDA nei mercati dell’Europa centrale.
Che bella opportunità! Può raccontarci brevemente la storia di questa partnership?
Abbiamo visitato assieme la Repubblica Ceca e i paesi circostanti per vedere la situazione del mercato, la situazione delle segherie dell’epoca, ecc.
Quindi abbiamo firmato un contratto con cui ottenevo l’esclusiva per questi paesi: una partnership che dura tutt’ora e che non è mai venuta meno. Io non ho mai venduto un prodotto utensile simile a quello di GDA, ma non di GDA.
Su questo ci torniamo… Intanto può dirci quali mercati copre attualmente GDA PIKL?
Per GDA la mia azienda è distributrice esclusiva in Repubblica Ceca e Slovacchia. La mia attività in generale si rivolge anche a altri paesi europei confinanti.
[NdR GDA PIKL è specializzata nel settore della prima lavorazione del legno e il suo cliente principale sono le segherie]
Anche GDA ha clienti in questi paesi al di fuori del nostro territorio. Gianluca Adami ed io abbiamo un rapporto chiaro e di totale fiducia: se noi riceviamo richieste di lame GDA da clienti al di fuori del nostro territorio esclusivo, ci accordiamo su come accoglierla e soddisfarla al meglio. L’obiettivo è quello di fare sempre gli interessi del cliente.
Prima diceva che non ha mai venduto un prodotto simile a quello di GDA: quali sono secondo lei i punti forti di GDA?
La volontà di guardare avanti, di non fermarsi! Questo ha fatto sì che oggi GDA sia veramente all’avanguardia, in confronto ai competitor, nello sviluppo dei prodotti. GDA riesce sempre a rispondere, anche a richieste inconsuete: riesce a realizzare prodotti customized, su misura.
Si tratta di un grande punto di forza rispetto a altri concorrenti che hanno messo a catalogo la loro offerta: ti devi accontentare di ciò che c’è a catalogo.
Se io ora inviassi a GDA una richiesta molto particolare, sono sicuro che Gianluca mi risponderebbe con precisione: o possono realizzarla o propongono delle modifiche per renderla fattibile. In ogni caso c’è sempre un riscontro.
Se invece consideriamo i rapporti con i propri partner, ciò che mi convince e che mi ha sempre convinto di GDA è il fatto che non ci sono ombre, zone grigie. I rapporti sono di totale trasparenza.
Da quel che mi ha detto immagino che veda in modo favorevole il progetto di ampliamento e di rinnovamento messo in campo da GDA…
Senz’altro. La sede dove si trova attualmente GDA non consente margini di sviluppo perché è fisicamente troppo piccola. Da questo punto di vista capisco benissimo questa decisione.
Si tratta di un passo indispensabile se l’azienda desidera diventare più forte sul mercato italiano, europeo e mondiale.
A questo proposito come vede il mercato ceco e slovacco?
Ha una domanda di riserva? A parte gli scherzi, secondo me non esiste un mercato tedesco, austriaco, italiano, ecc. Il mercato è europeo e molto spesso globale.
Ho notato un andamento altalenante: abbiamo avuto quattro anni in cui si andava proprio bene, quest’anno tutto il mercato è rallentato.
Se questo rallentamento durerà due, tre o quattro anni, è impossibile saperlo. Sono convinto che ci sarà una ripresa, ma di che entità nessuno lo sa.
GDA PIKL che progetti ha per il futuro? Come vede la sua azienda tra cinque anni, ad esempio?
Si sta lavorando perché l’azienda prima o poi passi in mano ai figli più che ventenni. La figlia più grande tra un anno diventa avvocato, il figlio gestisce le spedizioni.
Tra cinque anni, pertanto spero, che si sia riusciti a realizzare questo passaggio generazionale. E continuare come ora e meglio.